Terapia mutismo selettivo Eur Roma

Psicoterapeuta specialista mutismo selettivo

Le recenti classificazioni diagnostiche (DSM-IV, 1994) parlano di mutismo selettivo (MS) , ponendo l’accento in questo modo sul comportamento di selezione del bambino rispetto ai differenti ambienti nei quali il sintomo “mutacico” è messo in atto. Il MS, nella maggioranza dei casi, non è riconosciuto dai pediatri e spesso lo considerano come manifestazione di un’eccessiva timidezza, rassicurando i genitori sul fatto che possa guarire con il tempo. Al contrario, senza una diagnosi e una precisa presa in carico precoce, i sintomi possono cronicizzarsi ed essere amplificati nel corso dello sviluppo, influenzando le abilità sociali e di sviluppo del bambino. 

Possiamo definire il MS come un disturbo acquisito della comunicazione interpersonale. Accade che un bambino non produca verbalizzazione, né spontanea né su richiesta, in uno o in più ambienti dove normalmente avviene uno scambio comunicativo verbale. Questi bambini spesso inibiscono o trattengono la verbalizzazione a scuola e con adulti al di fuori dell’ambiente familiare. Alcuni non verbalizzano nemmeno con i coetanei, oppure scelgono di parlare solo con un gruppo ristretto di bambini. Altri, seppur non verbalizzando, prediligono forme comunicative alternative quali la mimica, il disegno o la scrittura. E’ rilevante sottolineare che i bambini con MS non hanno deficit fisici o cognitivi che possano influenzare la produzione o la comprensione del linguaggio. Nonostante la possibilità di parola, non parlano in alcune situazioni sociali specifiche, la presenza del linguaggio a casa e l’assenza in altri ambienti di vita, come la scuola può apparire sconcertante; i genitori di questi bambini sono comprensibilmente allarmati, quando il comportamento mutacico è diagnosticato e persiste negli anni. 

L’esordio del MS avviene usualmente con l’ingresso nella scuola dell’infanzia o nel primo periodo della scolarizzazione. L’età varia dai 2 ai 6 anni, dopo una produzione del linguaggio nella norma; il disturbo è di solito diagnosticato dopo l’inserimento dei bambini nella scuola elementare, anche se potrebbe essersi già sviluppato negli anni della scuola materna. Prima di tale periodo accade che, siccome i bambini parlano a casa con i loro genitori, la preoccupazione non sorge e non sono richiesti particolare interventi.

 

Criteri diagnostici per mutismo selettivo

Costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche (in cui ci si aspetta che si parli, per esempio a scuola), nonostante parlare sia possibile in altre situazioni.

L’anomalia interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale.

La durata dell’anomalia è di almeno un mese.

L’incapacità di parlare non è dovuta al fatto che non si conosce, o non si è a proprio agio con il modo di parlare richiesto nella situazione sociale.

L’anomalia non è meglio attribuibile ad un disturbo della comunicazione (es. balbuzie), e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di un disturbo generalizzato dello sviluppo.

I più frequenti indicatori nella prima infanzia (0-3) sono:

Difficoltà di addormentamento;

Disturbi del sonno;

Difficoltà nell’alimentazione;

Disturbi di evitamento (paura degli estranei);

Irrequietezza;

Ansia di separazione;

Timidezza eccessiva;

Episodi di enuresi ed encopresi.

 

Strategie di intervento

Analizzando le ricerche disponibili in letteratura emerge che in particolare la terapia cognitivo comportamentale è efficace nel trattamento del mutismo selettivo. Chiaramente l’intervento dovrà essere calibrato rispetto alla specificità del problema. La dottoressa Lenoci, specialista e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, interverrà per il trattamento del mutismo selettivo attraverso la terapia cognitiva presso il suo studio all'Eur.
 

Il seguente schema ci descrive i rispettivi ambiti e procedure di intervento.

- Intervento in ambito familiare

Colloqui di valutazione.

Attenta analisi delle fasi evolutive, quando e con chi il bambino parla e cosa racconta dei suoi silenzi.

Individuazione delle variabili di mantenimento del problema.

Intervento in ambito scolastico

Chiara fotografia del problema

Comportamento del gruppo classe rispetto al problema

Tentativi di soluzione.

Attivazione della loro collaborazione.

Intervento con il bambino

Disegno della figura umana (Machover)

Disegno della famiglia (Corman)

Disegno libero

Gioco strutturato o semistrutturato

Mutismo selettivo

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Psicoterapeuta Maria Teresa Lenoci

Roma - Eur Laurentina Montagnola - Via Laurentina, 203

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