Terapia autismo infantile Eur Roma

Psicoterapeuta autismo infantile

“L’autismo è un disturbo globale e precoce dello sviluppo, che si manifesta con una chiara deviazione dalle norme e gravi anomalie in ogni specifico ambito e nell’integrazione complessiva della personalità…con conseguenti gravi deficit nell’area percettiva, motoria e soprattutto della comunicazione; incapacità di elaborare e di mantenere una accurata rappresentazione (percettiva e intellettiva) e un adeguato contatto con la realtà; diffuse carenze e disordini nelle interazioni psicosociali, con una tendenza all’isolamento, al negativismo, all’impoverimento dei contatti emotivi e al disinteresse per essi; risposte bizzarre agli stimoli ambientali, con una peculiare preoccupazione per mantenere inalterato l’ambiente circostante; condotte complessivamente stereotipate e ritualistiche e perturbazioni nelle capacità di adattamento, di autonomia e di affermazione sociale “ (Bonda, 1987).

L’autismo infantile è un temine che si riferisce ad un comportamento gravemente disturbato, le cui manifestazioni comportamentali mutano con il variare dell’età della persona e della gravità del ritardo mentale ad esso associato. A questo proposito si rende indispensabile precisare che non tutti gli autistici presentano necessariamente forme di ritardo mentale, al contrario si possono avere individui con un’intelligenza nella media o addirittura superiore.

 

Caratteristiche diagnostiche

Avvalendosi dei criteri diagnostici riportati nel DSM-IV, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la categoria “disturbi generalizzati dello sviluppo”, utilizzata in riferimento ai bambini che presentano una grave compromissione in alcune aree basilari dello sviluppo psicologico anomale rispetto all’età mentale del soggetto, include il disturbo autistico.

- I criteri diagnostici del DSM-IV

A. Un totale di almeno sei voci dei punti 1,2 e 3 con almeno due di 1 e una di 2 e 3:

1) compromissione qualitativa dell’interazione sociale, manifestata da almeno due delle seguenti caratteristiche:

a) marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano le interazioni sociali;

b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo;

c) mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone;

d) mancanza di reciprocità sociale o emotiva;

 

2) compromissione qualitativa della comunicazione, manifestata da almeno una delle seguenti caratteristiche:

a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compensazione attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica);

b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri;

c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico;

d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo;

 

3) modalità di comportamento, interessi e attività ristretti e stereotipati, come manifestano da almeno una delle seguenti caratteristiche:

a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione;

b) sottomissione del tutto rigida ad inutile abitudini o rituali specifici;

c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il corpo, o complessi movimenti di tutto il corpo);

d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;

 

B. Ritardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei tre anni di età:

1) Interazione sociale;

2) Linguaggio usato nella comunicazione sociale;

3) Gioco simbolico o di immaginazione

 

La terapia e il trattamento:

Quando si parla di bambini autistici è importante riconoscere che esiste una vasta gamma di differenze individuali. La programmazione degli interventi deve tener conto pertanto, oltre che alla diagnosi nosografica, della diagnosi funzionale del bambino, dell’età, del contesto e della realtà familiare e sociale. Un buon intervento deve essere integrato, lavorando sulle competenze affettive, simboliche, comunicative e cognitive e fatto a più livelli: individuale, familiare, sociale e scolastico.

La dottoressa Lenoci psicoterapeuta specializzata in autismo infantile dichiara che l’intervento con i bambini autistici deve essere precoce; l’intervento precoce sembra non solo contrastare i comportamenti devianti ma modificare l’organizzazione e l’espressività del patrimonio biologico, prevenendo o limitando lo stabilirsi dei comportamenti sociali devianti che caratterizzano la sindrome. 
 

Esistono numerose modalità di trattamento per le persone con autismo, le più efficaci sembrano essere quelli cognitivo-compotamentali  che vanno ad agire direttamente sul problema:

- Intervento comportamentale precoce di Lovas: le finalità di questo intervento sono di costituire repertori comportamentali socialmente utili e di ridurre quelli problematici, tali obiettivi sono ottenibili attraverso l’insegnamento sistematico di unità di comportamento piccole e misurabili. Le risposte appropriate sono seguite da conseguenze che funzionano da rinforzo; le risposte problematiche non vengono rinforzate.

- Programma TEACCH: lo scopo di questo metodo è di favorire lo sviluppo dell’individuo, l’autonomia e la sua integrazione sociale, prendendo in considerazione i deficit specifici che la patologia implica. Il programma, piuttosto che insistere sugli aspetti deficitari, concentra maggiormente l’attenzione sullo sviluppo delle potenzialità e degli interessi esistenti.

- Il metodo ABA: nell’intervento ABA, la modalità principale è quella dell’insegnamento attraverso prove distinte, viene svolto in un ambiente che elimina le distrazioni che possono impedire l’apprendimento; scompone le abilità in parti più comprensibili per il bambino; insegna una parte delle abilità per volta, usa in modo particolare i principi dell’uso corretto del rinforzo dando tutto l’aiuto possibile al bambino.

- La terapia cognitivo-comportamentale: l’intervento è volto a favorire l’integrazione delle competenze affettive, simboliche, comunicative e cognitive e prevede l’applicazione di tecniche cognitivo-comportamentali che sfruttano prevalentemente le abilità di pensiero di primo livello. Gli obiettivi generali dell’intervento saranno: favorire la motivazione, la stabilità attentiva e il comportamento intenzionale, il riconoscimento e la differenziazione delle emozioni, la comprensione di sé e dell’altro, la comunicazione, il gioco e il problem-solving.

Autismo Infantile

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Psicoterapeuta Maria Teresa Lenoci

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